Quando uno legge che Silvio Berlusconi - recordman italiano delle prescrizioni e primatista mondiale delle leggi ad personam - denuncia “ l’esistenza di una questione morale ” nell’opposizione, quando uno sente che Fabrizio Cicchitto - scaricato da Lombadi, tesserato da Gelli, ripescato da Craxi e promosso da Berlusconi - definisce il PD “ il partito degli indagati ”, capisce che siamo passati alla fase due.
Quella in cui i vincitori non si accontentano di bastonare gli sconfitti, ma li spogliano delle insegne e li derubano delle trombe, lasciando che la nebbia del caos inghiotta persino i ricordi delle loro colpe. Finirà che dovremo chiedere scusa a Vanna Marchi, a Cesare Previti e al mago Do Nascimiento, supplicandoli di accettare come risarcimento una cattedra di filosofia morale alla Sapienza.
Da Patrizia Angileri, di Sebastiano Messina - La Repubblica
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