Di seguito un altro punto di vista sul Tetrapak (vedi post del 25 giugno 2008)
E' un materiale termoaccoppiato (non separabile manualmente) di CartaAlluminioPlastica fuse insieme. Troppo energivoro nella produzione e troppo energivoro nello smaltimento.
"Riciclarlo" serve solo a Tetrapak per ottenere tre sottoprodotti (a marchio...) per fare pubblicità che loro "proteggono la bontà, e l'ambiente".
Questo "riciclaggio" serve a Tetrapak per fare greenwashing e dare ai bambini che visitano incontri come Ecomondo i loro sottoprodotti energivori tipo "marelene" (una sottospecie di carta).
Proteggono solo i propri interessi.
Il tetrapak è un materiale da anni 70 pensato per l'usa&getta, che va tolto dal commercio e RIprogettato. Non ce lo possiamo (più?) permettere, in Germania col "dual system" pagano tasse molto più alte rispetto a imballaggi monomateriale, facilmente riciclabili.
In Italia invece è un materiale perfetto per i cancrovalorizzatori.
A partire da lunedì 12 novembre 2007, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha attivato uno speciale numero verde gratuito (800166661) per i consumatori che volessero segnalare presunti casi di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e occulta.
In alcuni Comuni che praticano il porta a porta, gli scarti di tetrapak vengono fatti conferire insieme a plastica-vetro, oppure insieme alla carta contaminandoli (con la presenza stessa che richiede una separazione ulteriore in impianti) e contaminando i materiali facilmente riciclabili coi residui di liquidi, se ogni cittadino non è molto attento e molto informato.
Chiediamo che il gestore del porta a porta sconsigli sempre l'acquisto del tetrapak, e se proprio lo si acquista, lo si conferisca nel bidone del "secco residuo" come merita. In questo modo si può premere sull'azienda perchè riprogetti questo contenitore, e lo renda davvero facilmente riciclabile, oppure faccia (almeno) come tutti gli altri: o vetro o plastica o alluminio.
Meglio ancora il vetro a rendere.
Siamo nel 2008, il petrolio sta finendo. Non siamo nel 1970
Roberto Pirani Esperto in gestione (e riduzione!) materiali post utilizzo www.buonsenso.info
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