Introduzione di programmi militari nella scuola pubblica, istituzione di 'mini-naje' per ''rafforzare la conoscenza e la condivisione dei valori promananti dalle forze armate'' tra i giovani, coinvolgimento sempre maggiore sul fronte di guerra afgano con crescenti costi umani (34 caduti) e finanziari (65 milioni di euro al mese) e con il previsto impiego attivo dei nostri bombardieri, spese militari sempre più ingenti per l'acquisto di bombe aeree (24 milioni di euro per 500 bombe Boeing a gennaio) e nuovi cacciabombardieri (13 miliardi di euro per l'acquisto di 131 caccia F-35). Cosa c'è da festeggiare? A far festa è solo l'industria bellica italiana.
sabato 6 novembre 2010
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