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giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della memoria


La giornata dedicata alle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

mercoledì 26 gennaio 2011

Una follia


Con il voto favorevole del Pd
e contrario dell'Idv,
la Camera dei Deputati ha approvato
l'ennesimo rifinanziamento semestrale
della missione italiana in Afghanistan,
per una spesa che sfonda il tetto dei
2 milioni al giorno!

martedì 25 gennaio 2011

Ripugnante


Sto vedendo una trasmissione disgustosa, una conduzione spregevole, turpe ripugnante. Ho visto una rappresentazione della realtà all’incontrario del vero… Un incredibile postribolo televisivo“. Mi ero distratta un attimo, ero di là in cucina… e ho pensato: chi è che sbraita contro Uomini e donne? Chi è che se la prende con L’Isola del Famosi? Ma no, forse era Amici o Colorado Cafè. Ah, no, certo ce l’hanno con Barbara D’Urso che fa piangere in diretta Francesco Nuti…
Sbagliavo: era Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio italiano, che ringhiava in diretta telefonica contro Gad Lerner e l’Infedele, una delle poche trasmissioni non ripugnanti e disgustose della televisione italiana. Dopo questo, cosa ci aspetta ancora?
Caterina Soffici - Il Fatto Quotidiano

lunedì 24 gennaio 2011

Lezioni in piazza

Lezioni in piazza
“Le lotte del movimento sindacale
e i diritti di chi lavora”
mercoledì 26 gennaio, h.16
in Piazza Matteotti (già Piazza San Giacomo) a Udine
Prof. Mauro De Agostini (Cub scuola) il fascismo e i sindacati
Prof.ssa Nadia Mazzer (Flc Cgil) lo statuto dei lavoratori “al femminile”
Enrico Stagni (ex dirigente Fiom) le lotte degli anni ’70: una testimonianza
Metalmeccanici e insegnanti si incontrano per proporre alla città alcune riflessioni sul valore dei diritti sindacali e sulle lotte grazie alle quali sono stati conquistati: studenti, lavoratori e pensionati sono invitati a partecipare e a prendere la parola. L’attacco ai diritti di qualcuno è un attacco ai diritti di tutti!
Organizza la Fiom Cgil di Udine in collaborazione con Nessun dorma! Docenti autoconvocati della provincia di Udine, e con il Coordinamento Precari Scuola
Sì ai diritti, no ai ricatti
28 gennaio, sciopero nazionale dei metalmeccanici
e mobilitazione generale: noi ci saremo!

Mirafiori

Il Circolo di Tolmezzo del Partito Democratico
vi invita  all’incontro su :
L'Accordo Contrattuale di Mirafiori
contenuti specifici e implicazioni generali
per il mondo del lavoro

Ne parliamo con

Gianpaolo ROCCASALVA
Segretario Regionale FIOM-CGIL
Cristiano PIZZO
Segretario Regionale FIM-CISL

Mercoledì 26 Gennaio 2011 – ore 20.30
Tolmezzo - Sede del Partito Democratico
Via IV Novembre 19

mercoledì 19 gennaio 2011

Che pena


Quel che fa più tristezza è il modo in cui lo difendono ancora, nonostante le evidenze, nonostante una realtà incontrovertibile. Nessuno che abbia il coraggio di esprimere i suoi dubbi, i suoi giudizi. Nessuno che abbia un minimo di senso dello Stato. Un rimasuglio di amor proprio, un’ombra di patriottismo. È l’Italia dei Don Abbondio che sta dando il peggio di sé: paurosa, cagasotto, tremebonda. L’Italia che si fa i fatti suoi senza pensare, magari solo per un attimo, al bene collettivo. L’Italia che abbassa la testa e fa finta di non vedere, di non capire. Che preferisce passare per stupida piuttosto che dimostrare un briciolo di coraggio, il giorno giusto, per la cosa giusta.
E fa ancora più pena che a rappresentare questa Italia odiosa, incivile, viscida siano quelli che per anni si sono riempiti la bocca di valori altisonanti, inamovibili, tutti d’un pezzo. Quelli che parlano di moralità, di etica, di onestà. Di decoro. Di onore. Quelli che tirano in ballo il coraggio degli eroi. Quelli che nelle loro feste blateravano di uomini liberi e differenziati, di élite, di gerarchia. Quelli che mandano i loro militanti a ricordare ragazzi morti trent’anni fa e oggi non hanno il decoro civile di dire una parola, una sola parola, di fronte allo scempio di una nazione.
Fa rabbia una destra che, quando serve un gesto vero, si ritrova a raccogliere le briciole alla tavola del potente, in attesa di tempi migliori, in attesa che passi la bufera. Una destra che difende gli uomini dello stato solo quando non serve. Deputati, giornalisti, militanti, burocrati di partito, ministri che di solito fanno la voce grossa, e poi diventano muti quando una loro parola potrebbe salvare l’Italia dal fango.
Una destra cresciuta con l’esaltazione del gesto eroico che si ritrova unita nel difendere l’indifendibile. Codarda. Che rimane in silenzio senza vergognarsi. Che si volta dall’altra parte di fronte all’inguardabile. Che tradisce – questa volta il termine è quello giusto – tutto quello che ha detto e continua a dire per farsi bella di fronte alla storia. Ma è solo un trucco. Solo la maschera di poveri uomini senza destino.
Filippo Rossi - il Fatto Quotidiano

martedì 18 gennaio 2011

Documentario


Quanto sappiamo realmente sul cibo che compriamo nei nostri supermercati? Robert Kenner svela ciò che avviene nelle grandi industrie alimentari e che viene ignorato dal consumatore, con il consenso delle istituzioni. È una denuncia lucida di un sistema votato esclusivamente al profitto, che fa della produttività il suo unico credo. Il regista dimostra come la produzione di cibo sia in mano ad alcune grandi corporazioni che con l’obiettivo di accrescere l’efficienza e il guadagno ignorano il rispetto per l’uomo, l’animale e l’ambiente. 



sabato 22 gennaio alle 20.30


Centro di Coordinamento Culturale della Carnia
accanto al Museo Carnico
Via della Vittoria, 2
Per info: sullormedidonchisciotte@gm


domenica 16 gennaio 2011

Vergogniamoci per loro



Figure di merda verde: Pietro Fontanini dice: «Al Quirinale non ci vado. Non sono i tempi per andare a cena a Roma. Bisogna risparmiare», riferendosi alla cena di gala del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il suo omologo presidente della Slovenia Danilo Turk. Ma il Quirinale, in una telefonata ufficiale, ha precisato che Fontanini a quella cena non era mai stato invitato.

Al Pappone


Così come il famoso boss mafioso italoamericano Al Capone è finito in galera per evasione fiscale e non per un'interminabile serie di reati gravissimi, così Al Pappone finirà in galera (speriamo) per prostituzione minorile e non per l'interminabile serie di reati gravissimi di cui si è macchiato.
Al Capone, almeno, non era Presidente degli Stati Uniti...

venerdì 14 gennaio 2011

Il Guado

"Alcuni di noi hanno deciso di guadare il fiume, e noi occidentali autoproclamati "guide" dell'Umanità abbiamo scelto di guadare nel punto più stretto, quello che ti fa vedere l'altra sponda così vicina da illuderti di poter avere tutto e subito, come se si potesse passare di là con un balzo, o comunque senza bagnarsi... o quasi. Il nostro miraggio è così seducente da farci rimuovere una verità fondamentale: nel punto più stretto la corrente è più impetuosa. Qualsiasi animale capirebbe che si può solo annegare, che nessuno arriverà mai all'altra sponda. Ma noi occidentali siamo i più furbi, i più bravi a camminare sui cadaveri di chi annega, e all'inizio eravamo anche bravi a far sì che ad annegare fossero quasi sempre e quasi solo "gli altri". Poi, più procedevamo, più necessitavamo di cadaveri, e così noi che siamo i più furbi abbiamo inventato la globalizzazione: un modo per costringere, con le buone o con le cattive, tutti gli altri a guadare e a farlo nel punto scelto da noi. Ma la globalizzazione non guarda in faccia a nessuno, e così, ora, io non so più chi sia il mio prossimo e ho buone ragioni per temere che sia disposto a tutto pur di salire sul cadavere del suo prossimo e fare un altro passo prima di annegare miseramente a sua volta. Qualsiasi animale tornerebbe indietro e, se proprio volesse guadare, lo farebbe molto più a valle. Noi invece no. Noi che siamo i più furbi ci inebetiamo nel nostro delirio drogato, ed eccoci qua: il mio prossimo ed io ci sorbiamo una cocacola stando seduti sul nostro cumulo di cadaveri sempre più pericolante, e guardiamo annoiati in tivù artificiosi esercizi dialettici fra i fan di un certo Marchionne e quelli di una certa FIOM...". 
Leopoldo