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venerdì 31 ottobre 2008

Candidati alle Europee

Il no del Cainano alla preferenza per le europee ha motivazioni alte e nobili: “Voglio che in Europa vada gente altamente qualificata e, nelle commissioni, professionisti di ogni materia. Solo scegliendo noi chi va in lista, siamo sicuri di una rappresentanza che difenda i nostri interessi”. A parte qualche imprecisione nell’uso dei pronomi (“scegliendo noi” al posto di “io”) e degli aggettivi (“nostri interessi” in luogo di “miei”), resta da capire il ruolo che Al Tappone riserva, nella nostra (anzi sua) democrazia, all’elettore. Se vuole avere a Bruxelles “gente qualificata”, basta candidare gente qualificata, poi i cittadini scelgono i migliori. Invece l’ami du peuple, quello che “il popolo sovrano”, “la gente è con noi”, “abbiamo preso i voti”, “siamo al 70%”, considera gli elettori un branco di decerebrati da tener lontani dalle decisioni, sennò votano gente sbagliata. Solo lui sceglie i “professionisti”. Infatti vuole la Carfagna, nota professionista, portavoce del governo. Ma è all’Europa che riserva i pezzi più pregiati della collezione. Commissario ai Trasporti: Antonio Tajani, un ex giornalista che di trasporti s’intende perché guida l’auto e prende l’aereo. Ex commissario alla Libertà e Giustizia: Rocco Buttiglione, purtroppo rimpatriato non appena aprì bocca. Anche le eurodeputate più qualificate le ha scelte lui: Iva Zanicchi ed Elisabetta Gardini. Dovreste vederle, nell’apposita commissione “Ok il prezzo è giusto”. Due così gli elettori non le avrebbero mai scelte. Meno male che c’è lui.

Marco Travaglio - L'Unità (vignetta di Natangelo)

martedì 21 ottobre 2008

L'acqua è un bene primario ? ... fino a quando ?


La bolletta dell'acqua in provincia di Udine subirà aumenti compresi tra il 10 e il 40 per cento, a partire dal 2009. Il salasso, però, sarà probabilmente spalmato su due-tre anni, grazie ad un Fondo che la Regione dovrebbe attivare nella prossima Finanziaria. Obiettivo, attenuare l'impatto sulle tasche dei cittadini e consentire contemporaneamente agli enti gestori l'avvio degli investimenti su acquedotti, rete fognaria e depuratori. Le ultime due voci, attualmente, un problema drammatico.

È quanto emerso dal summit svoltosi ieri nella sede della Regione a Udine fra l'assessore all'Ambiente Vanni Lenna, il presidente dell'Ato Centrale Friuli, Andrea Zuliani, e i rappresentanti di tutti gli enti gestori attivi in provincia: Cafc, Amga, Carniacque, Aquedotto Poiana, Consorzio depurazione laguna e Conduzione impianti di depurazione.

Sul tavolo il punto della situazione alla vigilia dell'avvio del Piano stralcio per gli interventi urgenti, che prevede investimenti per 50 milioni di euro, a servizio dei comuni dell'Ato, e i presupposti per il Piano d'ambito pluriennale (30 anni), che dovrebbe prevedere interventi per una cifra prossima al miliardo di euro.

Bollette in aumento, dunque, per far fronte ad investimenti che non si possono più dilazionare e che negli ultimi anni sono stati azzerati perché le tariffe sono bloccate al 2002, a fronte di costi di gestione (energia e smaltimento fanghi da depurazione) che nello stesso arco temporale sono aumentati fino a raggiungere un +60\% del conto energia.

Ancora difficile dire dove si registrerà il picco degli aumenti e dove, invece, questi saranno più contenuti. «L'articolazione tariffaria spetta ai singoli gestori ha puntualizzato Zuliani -. In linea generale, si può dire che per ora pagheranno di meno le aree dove si sono fatti minori investimenti», perché gli aumenti dovranno rimpinguare le casse per poter rilanciare.

Un rilancio d'investimenti che, stando le normative, non prevede fondi pubblici, a meno di una scelta precisa in tal senso della Regione. Che intanto, ha assicurato l'assessore Lenna, costituirà un Fondo, a valere sulla Finanziaria 2009, affinché i costi dei primi interventi non ricadano interamente sulle tariffe e dunque a carico dei cittadini.E così, per fare solo un esempio, se ad una famiglia media (due adulti e due bambini) di un comune dell'area collinare l'acqua costa circa 120 euro all'anno, a fronte del costo di 1,02 euro a metro cubo, le prossime bollette potrebbero essere comprese tra i 132 e i 168 euro. Negli anni successivi, dopo la prima impennata, le tariffe non potranno aumentare più del 5\% l'anno.

A preoccupare maggiormente, ha spiegato per tutti il presidente dell'Ato e sindaco di Campoformido, Andrea Zuliani, è la condizione dei depuratori: «In regione ce ne sono ben 500, che complessivamente depurano poco e male. Dovremo arrivare ad averne pochi, una decina, secondo una logica di bacino e non amministrativa, collocati a valle e in punti strategici. Ciò consentirà migliore qualità, meno spreco e risparmio di energia».

Alla prossima Assemblea Ato, in programma non appena la Regione avrà predisposto gli strumenti normativi che consentono di spalmare l'aumento delle tariffe su più anni, il compito di approvare il Piano stralcio' che ha già ottenuto il favore della maggior parte dei sindaci. È stata inoltre già fatta la gara d'appalto per la ricognizione delle infrastrutture esistenti, l'attività preliminare e fondamentale per la redazione del Piano d'Ambito.

Oltre agli investimenti, però, c'è un'altra sfida che attende il territorio, ha evidenziato Zuliani, ovvero che almeno la gestione dell'acqua resti in mano pubblica. Dal 2010, infatti, la legge impone che le concessioni siano rilasciate con gara ad evidenza pubblica. «Da qui ha sottolineato l'atto di indirizzo già approvato dai sindaci per stimolare l'aggregazione dei gestori e prospettare così una multiutility pubblica dell'acqua».

Antonella Lanfrit il Gazzettino

giovedì 16 ottobre 2008

In un paese normale....

In un paese normale un direttore di TG (faccio fatica a chiamarlo TG) che si esprimesse in questi termini vedi il video verrebbe licenziato in tronco un minuto dopo, purtroppo l'Italia non è un paese normale.


Vittorio Fadi

Incontro pubblico a Venzone


i delegati del PD di Venzone


 invitano


tutti i simpatizzanti e i gli elettori all’incontro che si terrà il giorno 18 ottobre alle ore 18.00 presso la sala convegni del Palazzo Orgnani - Martina a Venzone



ordine del giorno:


1- presentazione Circolo PD Venzone

2- linee programmatiche

3- adesioni

4- proposte e discussione

5- brindisi di saluto


Crisi finanziaria internazionale...

Capitalismo socialista....
immagine tratta dalla copertina di "Internazionale" 
del 10-16 ottobre 2008

mercoledì 15 ottobre 2008

Comuni di Vallata

Una possibile alternativa alle Comunità Montane? Secondo il presidente della Regione Renzo Tondo sono i Comuni di vallata.

Una proposta che riemerge, lanciata per la prima volta nell'ottobre 2005 durante un convegno dei Cittadini per il presidente svoltosi a Tolmezzo in contemporanea con la discussione in Consiglio regionale della Legge di riforma della Autonomie locali firmata Franco Iacop. La proposta allora non trovò convergenze e non fu accolta, si svilupparono invece le Associazioni e le Unioni di Comuni.

Nelle scorse settimane mentre il dibattito politico si sviluppava sul tema del riordino degli enti locali, l'Uncem e i presidenti delle quattro comunità montane del Friuli Venezia Giulia avevano inviato a Tondo un documento attraverso il quale sono stati fissati i punti chiave per la riorganizzazione degli enti comprensoriali.

Nel frattempo a rispolverare l'idea dei comuni di vallata ci ha pensato Mario Gollino, presidente del Comitato per la Provincia della Carnia, che nel spiegare anch'esso come sarebbe opportuno riformulare e rifondare la Comunità Montana, ha indicato la via del «progressivo accorpamento dei Comuni fino ad arrivare ai Comuni di vallata coincidenti con i collegi elettorali da individuare per l'elezione del nuovo ente sovra comunale di primo grado, cioè eletto direttamente dai cittadini».

Ora anche Tondo si dichiara favorevole all'ipotesi. «Credo dice Tondo - che le Comunità montane della Regione vadano riformate, ne sono consapevoli anche gli stessi amministratori di questi enti comprensoriali. In queste settimane della questione se ne sta occupando l'assessore Seganti, io penso - aggiunge specificando che comunque è un confronto che si deve ancora aprire ufficialmente che vadano trasformate in Comunità di vallata aggregando assieme i comuni contermini. Anticipo forse una decisione che potrebbe non essere quella definitiva chiarisce il governatore ma è ormai chiaro che un ente come per esempio la Comunità Montana della Carnia è troppo grande per essere in grado di intervenire in maniera molto determinata su diversi ambiti, contemporaneamente i comuni sono troppo piccoli per affrontare da soli i loro problemi e non ce la fanno. La giusta sintesi quindi i comuni di vallata.

David Zanirato il Gazzettino

domenica 12 ottobre 2008

Nella notte tra venerdì e sabato scorsi se nè andato Jörg Haider, si è schiantato con la sua auto contro un muro a poca distanza da casa a Klagenfurt in Carinzia.

Il carismatico politico austriaco già governatore della Carinzia era molto conosciuto in Friuli e intratteneva ottimi rapporti con i Presidenti Regionali di entrambi gli schieramenti nonostante il suo populismo nazionalista e i suoi ammiccamenti al Nazismo.

Pare che il suo delfino Petzner sia ancora più estremista... vedremo.

venerdì 10 ottobre 2008

Appuntamento interessante...

LA NUOVA COMUNICAZIONE POLITICA
di Francesco Pira

interverranno Franco Iacop, Alessandro Tesini, 
Roberto Asquini e Alessandro Colautti

Moderatore: Tommaso Cerno

15 ottobre ore 20.30 pesso Villa di Toppo Florio - Buttrio

Serata organizzata 
dall'Amministrazione Comunale di Buttrio
 nell'ambito dell'iniziativa "Ottobre piovono libri"

mercoledì 8 ottobre 2008

El Tomât


El Tomât, presieduto da Sonia Aita, insieme agli altri organizzatori, associazione culturale Ermes di Colloredo, La cineteca del Friuli, Collina e cultura, ha messo in piedi un progetto che coinvolge con diversi eventi la zona della comunità collinare ed ha in sè elementi che possono essere fatti propri da tutti.

«È importante qualsiasi empatia per altre parti del mondo considerando quello che qui stato sofferto. Basterebbe un brivido - sostiene Laura Nicoloso - E ai ragazzi che arrivano da noi fuggendo dalle guerre del sud mondo possiamo dire che anche questa è terra di guerra e che ha conosciuto sofferenza e profuganza. Da questa consapevolezza potrebbero trarre speranza per il loro futuro e la loro terra».

Tra le iniziative da segnalare la rassegna "La guerra in salotto. I bossoli lavorati della collezione Aita di Buja" in mostra a Colloredo di Monte Albano, nell'ala ovest del castello, dal 10 ottobre al 16 novembre (Orario: sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18). Venerdì 10, in occasione dell'inaugurazione, verrà presentato il libro "La guerra vissuta" con i testi introduttivi di Lucio Fabi, Matteo Ermacora e Laura Nicoloso che comprende la riproduzione delle testimonianze di Giuseppe Garzoni e don Giuseppe Bernardis, di cui abbiamo proposto i contenuti.

La collezione Aita conta 500 bossoli lavorati nelle immediate retrovie dai soldati. Due, che dovevano essere utilizzati come calici per la messa sul campo, presentano lo Spirito Santo e la croce, ma ce n'è uno persino con Dante e Beatrice.

È possibile prenotare delle visite, anche per scolaresche.

Da ricordare anche due visite guidate a domenica 19 ottobre da Plezzo a Caporetto e domenica 16 novembre dal Museo della Grande Guerra di Ragogna al Forte di Col Roncone a Rive d'Arecano, al Parco della Rimembranza di Monte di Buja al forte e alla Pieve di Santa Margherita del Gruagno. Info: 0432-961241, 0432- 963537, 339-4630836, 329-0967370.

il Gazzettino

domenica 5 ottobre 2008

Il tetrapak NON è riciclabile

Di seguito un altro punto di vista sul Tetrapak (vedi post del 25 giugno 2008)

E' un materiale termoaccoppiato (non separabile manualmente) di CartaAlluminioPlastica fuse insieme. Troppo energivoro nella produzione e troppo energivoro nello smaltimento.
"Riciclarlo" serve solo a Tetrapak per ottenere tre sottoprodotti (a marchio...) per fare pubblicità che loro "proteggono la bontà, e l'ambiente".
Questo "riciclaggio" serve a Tetrapak per fare greenwashing e dare ai bambini che visitano incontri come Ecomondo i loro sottoprodotti energivori tipo "marelene" (una sottospecie di carta).
Proteggono solo i propri interessi.
Il tetrapak è un materiale da anni 70 pensato per l'usa&getta, che va tolto dal commercio e RIprogettato. Non ce lo possiamo (più?) permettere, in Germania col "dual system" pagano tasse molto più alte rispetto a imballaggi monomateriale, facilmente riciclabili.
In Italia invece è un materiale perfetto per i cancrovalorizzatori.
A partire da lunedì 12 novembre 2007, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha attivato uno speciale numero verde gratuito (800166661) per i consumatori che volessero segnalare presunti casi di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e occulta.
In alcuni Comuni che praticano il porta a porta, gli scarti di tetrapak vengono fatti conferire insieme a plastica-vetro, oppure insieme alla carta contaminandoli (con la presenza stessa che richiede una separazione ulteriore in impianti) e contaminando i materiali facilmente riciclabili coi residui di liquidi, se ogni cittadino non è molto attento e molto informato.
Chiediamo che il gestore del porta a porta sconsigli sempre l'acquisto del tetrapak, e se proprio lo si acquista, lo si conferisca nel bidone del "secco residuo" come merita. In questo modo si può premere sull'azienda perchè riprogetti questo contenitore, e lo renda davvero facilmente riciclabile, oppure faccia (almeno) come tutti gli altri: o vetro o plastica o alluminio.
Meglio ancora il vetro a rendere.
Siamo nel 2008, il petrolio sta finendo. Non siamo nel 1970

Roberto Pirani Esperto in gestione (e riduzione!) materiali post utilizzo www.buonsenso.info

mercoledì 1 ottobre 2008

Il fascismo del vicino è sempre più nero


Leggo con un misto di irritazione e di irritazione le frasi furbissime con cui il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino, in uno scritto pubblicato da Micromega, mimetizza le proprie responsabilità ( e quella della Chiesa ) in merito alla deriva reazionaria del nostro Paese. Denunciare le tendenze fascistoidi del governo Berlusconi senza ricordare che in campagna elettorale se ne era sostenuto l’avvento prodigioso ( contro l’alleanza di Veltroni con Pannella ) è un insulto all’intelligenza dei lettori, dei quali si dà per scontata la labilità mnemonica, e per persa l'energia di giudizio. Costretto poi a tracannare il ricino di insulti che i media berlusconidi riservano sempre a chi fa le pulci al capoccia, don Sciortino, gli occhioni spalancati e sorpresi di chi ha vissuto finora in chissà quale iperuranio, invoca veemente il diritto all’opinione diversa, alla critica, al diritto di replica. Senti senti. Nel 2001, lo stesso don Sciortino disse:-Ben venga la sospensione di Satyricon.- Era questo il modo con cui, all’epoca, don Sciortino contribuiva a “stimolare il dialogo”, ad “aumentare il tasso di democrazia di opinione nel Paese”, a togliere “il coprifuoco alle idee”, a evitare il rischio di “scivolare verso una forma oligarchica e autoritaria”. Sono cose che succedono, quando si scambia per giornalismo la Propaganda Fide. Nel frattempo, è il 2008: un po' tardi, per accorgersi che la bibbia di Berlusconi ha solo 7 comandamenti.

Daniele Luttazzi