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mercoledì 23 maggio 2012

Un fatto umano

"La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine"
Giovanni Falcone

lunedì 21 maggio 2012

Potenziale economico e miopia politica

Il terremoto in Emilia Romagna, di piccola entita' rispetto agli eventi in Italia e soprattutto all'estero (per produrre un esito con tali distruzioni e con sette vittime in giappone servono terremoti centinaia di volte piu' forti), riportano l'attenzione sul degrado del Patrimonio Culturale Italiano, la maggior parte degli edifici danneggiati o distrutti infatti sono edifici di interesse storico artistico.
Si tratta di Beni Culturali che sempre, ma soprattutto in periodi di crisi, rappresentano la maggiore risorsa "naturale" del nostro paese.
Che una delle regioni piu' ricche d'europa non riesca a difenderli e a valorizzarli "monetizzando" il loro valore come viene fatto per esempio in Francia, e' un delitto e una grave miopia politica. Ma questo vale per il paese intero e i sempre piu' magri fondi alla cultura sono sotto gli occhi di tutti.
Molto meglio buttare miliardi di euro su "grandi opere inutili" intanto in attesa dei prossimi terremoti (l'Italia e' un paese sismico solo durante i terremoti, prima e dopo no) buttiamo un po' di miliardi sull'"emergenza" sismica, sulla protezione civile, etc.

Sacrosanto

Non nascondiamo la testa sotto la sabbia: il risultato di Parma, che ha visto l’affermazione del candidato del Movimento 5 stelle, Federico Pizzarotti, offusca ogni altra vittoria del Pd.
Sarebbe ingiusto sminuire un risultato elettorale che porta il centrosinistra ad amministrare 18 capoluoghi su 26 che andavano al voto, ma gli elementi di forte riflessione che vengono da Parma, oggi, non devono assolutamente essere accantonati dai leader nazionali del Partito democratico.
Se la credibilità di una leadership politica si rivela nel percepire e nell’accompagnare i mutamenti e i bisogni della società, per Bersani questo è il momento di dimostrare che il Pd è all’altezza delle vittorie e impara sul serio dalle sconfitte. Dopo Parma, il motto “rinnovarsi o morire” non è una critica alla segreteria ma una proposta concreta.
Debora Serracchiani

lunedì 7 maggio 2012

Sappiamo il finale


Molto banalmente, il Movimento sta dilagando nel vuoto di questa politica. In molti sono preoccupati. Io credo che ci sia non soltanto insofferenza, in chi lo vota (non è il mio caso), ma anche una volontà reale di cambiamento che non si può bollare con parole altrettanto vuote come «antipolitica». C’è una richiesta – sacrosanta – di trasparenza. E se non sono in grado di soddisfarla - e per decenni – i partiti tradizionali, non vedo perché strapparsi le vesti se in una democrazia arriva qualcuno di più bravo a incanalare il consenso e farsi voce di quelle istanze. Anche a me preoccupa la demagogia: ma mi preoccupa sempre. Anche quella di chi condanna il Movimento 5 Stelle senza essere stato in grado di disinnescarlo nonostante ne abbia avuto l’opportunità per intere legislature. Per l’ultima volta: la politica, quella che oggi è uscita con le ossa rotte dal voto, ha intenzione di mettersi in discussione sul serio o preferisce continuare a demonizzare tutto ciò che non capisce, o non le piace? E’ un film che abbiamo già visto con Bossi e con Berlusconi. Sappiamo il finale.

da: il Nichilista Un blog che non conta un cazzo.