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mercoledì 27 aprile 2011

1° maggio

PARTITO DEMOCRATICO ALTIPIANO DI LAUCO
Domenica 1° maggio 2011 alle ore 10,00
presso la Casa del Popolo di Lauco
Dibattito su: 
Articolo 1: l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro…?
Saluto di Gelindo De Campo,
Presidente della Casa del popolo di Lauco
Introduce:
Alessio Cimenti,
Segretario PD Altopiano di Lauco
Intervengono:
Anna Zilli,
assegnista di ricerca in Diritto del lavoro all’Università di Udine 
Il lavoro, un diritto costituzionalmente garantito
Gino Dorigo,
esperto di storia del movimento operaio
Il lavoro in Friuli tra passato e futuro 
Gianpaolo Roccasalva,
Segretario regionale FIOM CGIL
Il lavoro oggi: le nuove sfide per il Friuli e la Carnia
Conclude:
Sandro Della Mea, consigliere regionale PD
Le politiche per il lavoro. La proposta del PD
Moderatore dell’incontro: Francesco Brollo,
direttore del quotidiano telematico on-line www.Carnia.La
al termine del convegno ci recheremo tutti in Porteal per i tradizionali
festeggiamenti organizzati dalla società Casa del Popolo

martedì 26 aprile 2011

Il PD uguale agli altri....

Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Ecco com'è finita:
· Presenti 525
· Votanti 520
· Astenuti 5
· Maggioranza 261
· Hanno votato sì 22
· Hanno votato no 498
i 22 sono: BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI, FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA.
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato,che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.

venerdì 22 aprile 2011

Resistenza


La Resistenza nel Gemonese


Giovedì 28 aprile 2011 sala Consiliare Palazzo Boton

18.30 Incontro Dibattito:


Cinema Teatro Sociale

21.00 Proiezione:

mercoledì 20 aprile 2011

CIPAF: forte preoccupazione

In un incontro che si è svolto a Buja e che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle minoranze consiliari di Buja, Gemona ed Osoppo e dei segretari dei Circoli del Partito Democratico di Artegna, Buja, Gemona, Majano, Osoppo e Venzone, oltre che del consigliere regionale Sandro Della Mea si sono affrontati i temi relativi al CIPAF con particolare riferimento agli ultimi sviluppi legati al sequestro del depuratore consortile.
Tutti i presenti hanno condiviso una forte preoccupazione per le notizie apparse sulla stampa e per la situazione venutasi a creare che non può non provocare allarme nella popolazione che riceve segnali da un lato di preoccupanti livelli di inquinamento dall’altro di non meno preoccupanti ricadute sul piano occupazionale.
E’ necessario fare la massima chiarezza e in questo i Consigli Comunali, in particolare quelli dei Comuni che fanno parte del Consorzio: Buja, Gemona, Majano ed Osoppo, devono essere i primi ad essere coinvolti e al più presto.
In tutti la preoccupazione è tanto maggiore in relazione alla confusione e alla conflittualità che sembra regnare all’interno del CIPAF e che è esplosa in maniera esplicita a seguito dell’assemblea di fine anno. In un momento così difficile, in cui è necessario affrontare questioni molto delicate e problematiche il Consorzio manca di una guida forte, una guida sostenuta almeno dalla maggioranza delle sue componenti che possa affrontare l’emergenza di oggi e sappia pianificare ed indicare le vie di sviluppo a medio e lungo termine. In questo le responsabilità politiche dei Comuni appaiono evidenti, essi non hanno saputo svolgere quelle funzioni di mediazione e di orientamento necessari per un’efficace azione del Consorzio e ciò è tanto più grave nel contesto della crisi economica che richiede il massimo impegno da parte di tutti.
Buja, 18 aprile 2011

lunedì 18 aprile 2011

Fascismo


“Fatti estranei al sistema giuridico dei Paesi occidentali” dalle motivazioni della sentenza di condanna di secondo grado pronunciata dalla Corte d’Appello di Genova lo scorso 5 marzo 2010, e depositate il 15 aprile 2011, sulle torture che le cosiddette “forze dell’ordine” perpetrarono in seguito al G8 di Genova del 2001.

sabato 16 aprile 2011

Gli animali della PDL


La scritta "Via le Br dalle procure" appesa davanti al Palazzo di Giustizia di Milano evoca alla memoria immagini che hanno segnato una generazione. Il corpo del giudice Emilio Alessandrini, massacrato dai proiettili di Prima Linea nel centro di Milano, dopo aver accompagnato il figlio a scuola.
Il sangue di Vittorio Bachelet, assassinato dalle Br, sparso sulle scalinate della Sapienza di Roma. Lo sguardo delle mogli, dei figli, dei genitori ai funerali dei tanti magistrati uccisi dal terrorismo. Il presidente del Consiglio, teorico dell'equazione fra magistrati e brigatisti, ha di sicuro l'età, ma non la decenza, per ricordare quei fatti. Per quanto, certo, all'epoca fosse già molto distratto dai propri affari. 
Mentre i suoi coetanei magistrati rischiavano e a volte sacrificavano la vita nella lotta per la democrazia, contro la mafia e il terrorismo, Berlusconi infatti si portava in casa un boss mafioso e trafficava con l'assistenza del fido Marcello Dell'Utri a caccia di capitali. Ma perfino un personaggio così, che la stampa estera definisce "tragico clown", potrebbe ogni tanto fare appello alla propria natura di uomo, quindi di padre, fratello, per capire che quella propaganda è uno schiaffo al dolore di altri padri, figli, fratelli, colpiti da un lutto terribile. 
In fondo, anche i brigatisti avevano cominciato con le parole, le scritte davanti a Palazzo di Giustizia, i volantini contro i magistrati "servi della borghesia" e "boia di Stato". Le pallottole sono arrivate dopo anni
di violenza verbale. Una volta stabilito che i magistrati erano uguali ai boia, agli assassini, perché non agire di conseguenza? Ma non è nemmeno questo il punto.
La questione è che abbiamo nostalgia di una politica che ispiri sentimenti normali. Normali per la politica, dov'è contemplato la polemica, anche la più aspra, con l'avversario. Ma non la vergogna e il ribrezzo che suscitano questi spettacoli. Il presidente del Consiglio ha da molto tempo un conto aperto con la giustizia. Non potendo difendersi nei processi e avendo la fortuna (per lui) di vivere nel paese più corrotto dell'Occidente, si difende dai processi con ogni mezzo. Dispone di una maggioranza cortigiana disposta a votare qualsiasi legge ad personam e finanche a dichiarare agli atti il falso, come nel caso della "nipote di Mubarak", pur di mantenersi al potere. A tutto questo siamo ormai abituati. Non rassegnati, ma abituati. Quello a cui non si riesce ad abituarsi è alla pretesa dei delinquenti d'infangare gli onesti, alla volontà dei ladri di mettere in galera le guardie. Al rovesciamento totale della realtà, che è la premessa di ogni regime totalitario. Gli animali che accusano di brigatismo le prime vittime del terrorismo, i magistrati, non sono moralmente tanto lontani dai razzisti che accusavano gli ebrei di tramare lo sterminio degli ariani. Sono soltanto, per fortuna, assai più ridicoli. 

Curzio Maltese - La Repubblica

venerdì 15 aprile 2011

Sindaci e sindaci....

Sindaco dal 13 giugno 2004, riconfermata alla giuda del Comune con la lista “Per Bulciago”, nelle elezioni amministrative del 6 - 7 giugno 2009. 
Diplomata in lingue straniere, lavora come collaboratore alla formazione in un centro di assistenza fiscale. Le sue passioni sono la scrittura e la lettura, la politica da vivere fra la gente. 
Crede che la solidarietà, l’accoglienza, l’aiuto ai più deboli siano valori non solo personali, ma che debbano permeare tutti gli ambiti e le scelte di un’amministrazione pubblica. 
Fa il sindaco a tempo pieno e, credendo fermamente nel concetto della politica-servizio, ha rinunciato all'indennità da Sindaco che viene versata in un fondo di solidarietà, all’interno del bilancio comunale e utilizzata in favore di persone, associazioni, attività sociali e di promozione umana.

E’ convinta che pace e giustizia camminino insieme e che anche i piccoli Comuni debbano fare la propria parte per far cessare le ingiustizie, creare dialogo e progetti con il resto del mondo tormentato.

Egidia Beretta Arrigoni, mamma di Vittorio

Restiamo umani


I bambini di Gaza da oggi saranno più soli, Vittorio Arrigoni non potrà più prendersi cura di loro.
Il carcere a cielo aperto creato da Israele a Gaza sarà ancora più duro.
mandi Vittorio

giovedì 14 aprile 2011

La faccia come il culo

I deputati del FVG che hanno votato l'amnistia per salvare Berlusconi dai processi:
Roberto Antonione - PDL (candidato sindaco a Trieste)
Manlio Contento - PDL
Massimiliano Fedriga - Lega
Fulvio Follegot - Lega
Franco Frattini - PDL (eletto in fvg)
Isidoro Gottardo - PDL
Ricordiamocene

venerdì 8 aprile 2011

Fuoco amico


Russell Harding, vice comandante dell'operazione Unified Protector condotta dalla Nato in Libia, ha dichiarato che non chiederà scusa per i libici uccisi dal "fuoco amico". Chiamare un assassinio "fuoco amico" è come definire seduttore uno stupratore. "Vedendoli dall'alto non possiamo identificare di che natura siano i mezzi" ha aggiunto Harding. Quindi sono cazzi di chi sta di sotto quando arrivano i liberatori. Se muoiono sarà per una giusta causa, quella degli Stati Uniti, e alleati, di non voler rischiare i loro uomini sul campo di battaglia.
I bombardamenti sono nel DNA degli americani, è un modo per massimizzare i risultati riducendo le perdite. Muoiono i civili e salvi i tuoi soldati. Una tattica vincente, dall'Italia del 1943/45 in cui le persone uccise dalle bombe degli alleati furono decine di migliaia, da Dresda trasformata in un rogo dove bruciarono vivi 25.000 tedeschi, in massima parte donne e bambini. Fino al trionfo di Hiroshima e Nagasaki, dove le atomiche furono lanciate a scopo dimostrativo nell'agosto del 1945, a guerra praticamente finita con Hitler e Mussolini già defunti da mesi. Le bombe continuarono in Vietnam e Laos fino all'Iraq di Bush padre, all'Iraq e all'Afghanistan di Bush figlio e alla Libia di Obama, Nobel della Pace forse inconsapevole.
La Nato sta facendo pressioni sull'Italia perché partecipi ai bombardamenti. Ho una risposta per i vertici della Nato: "
Bombardatevi i coglioni!". La Nato è diventata uno strumento di aggressione, ma in origine la sua missione, mai smentita, era difensiva. E' sufficiente una delibera dell'ONU per bombardare in 24 ore Libia e Costa D'Avorio.
E' cosa nota che nelle guerre il numero di vittime civili aumenta sempre di più e sopravanza ormai di molto quelle militari. Le città sono diventate il fronte. Le contraeree sono costruite vicino agli ospedali, come deterrente, ma è un esercizio inutile. I bombardamenti andrebbero proibiti. Ci vorrebbe una moratoria internazionale. Lanci una bomba dalla carlinga o un missile Tomahawk da una nave e quello che succede succede. Va messa la parola fine ai bombardamenti, qualunque bombardamento è un assassino potenziale di innocenti. Chi vuole fare la guerra, come Russel Harding, scenda sul terreno di combattimento e rischi la sua pelle. Fuori l'Italia da qualunque guerra, a iniziare dall'Afghanistan, e quando si scrive di bombardamenti si usi il termine esatto: "
Assassinio!".
Beppe Grillo

martedì 5 aprile 2011

58 milioni di cretini


E così siamo stati ufficialmente dichiarati tutti imbecilli. 58 milioni di cretini. Sì, perché il voto di oggi doveva stabilire se quella telefonata Silvio Berlusconi l’avesse fatta nell’esercizio delle sue funzioni, in qualità di Presidente del Consiglio, oppure nelle vesti di privato cittadino che vuole cavarsi d’impaccio. Grazie ai cosiddetti responsabili – Razzi, Scilipoti & friends – il popolo italiano, per mano dei suoi rappresentanti, ha deliberato in via ufficiale che il suo capo di governo è uno che si beve tutto, a cominciare dalla prima marocchina che gli dice di essere la nipote di Mubarak.
Del resto è naturale: potete provare da soli! Avvicinatevi per esempio a David Cameron e ditegli di essere Marilyn Monroe che in realtà non è morta ma vive con Michael Jackson ed Elvis Presley nella città inesplorata di Atlantide. Vedrete che quello, di prassi, non solo non vi spedisce al manicomio senza passare dal via, e neppure eventualmente chiede al capo della Digos o ai servizi segreti notizie sulla vostra attendibilità, no: addirittura vi invita decine di volte ai suoi festini privati, vi ricopre di soldi, di auto e di immobili e vi affida alle cure di una nota maitresse milanese.
Il voto del Parlamento italiano oggi ha espresso proprio questo orientamento: Silvio Berlusconi telefonò alla questura in quanto, nelle vesti di capo di governo, voleva evitare tensioni sul piano della diplomazia internazionale. Che poi si sa: una minorenne presa in custodia dalle forze dell’ordine e successivamente affidata ai servizi sociali è intollerabile per qualsiasi zio che si rispetti. Una minorenne, viceversa, che si aggira ubriaca e seminuda nella discoteca privata del tuo partner strategico – nonché grande amico italiano – per un musulmano è invece gande motivo di sollievo. Ma non vigeva il divieto di fare uso di alcool? E se Fede le avesse fatto mangiare carne di maiale? E se la carne di un maiale l’avesse invece succhiata? Del resto, con la ragione è impossibile sondare l’imperscrutabile disegno divino, pari solo all’incomprensibilità della ragion di stato, in questo frangente ancora più incomprensibile.
Dunque stiamo sereni: i parlamentari eletti in nostra rappresentanza dimostrano di avere cognizione di causa, lucidità mentale e molta più lungimiranza di noi nell’accostarsi alla comprensione degli eventi. Perché è chiaro che siamo noi a non avere capito niente, altrimenti con il voto di oggi sarebbe evidente a chiunque che ci stanno prendendo per i fondelli. E questo non sarebbe accettabile. Qualcuno potrebbe rimanerci male e avere reazioni violente. Chissà, potrebbe persino rifiutarsi di esultare al prossimo gol di Pato!

Claudio Messora

venerdì 1 aprile 2011

Un grande disegnatore


Oggi nel 1941 nasceva a Modena Franco Bonvicini, noto a Bologna come BONVI, l'autore delle Sturmtruppen e non solo.
Morirà tragicamente nel 1995 travolto da una auto mentre andava al Centergross per vendere all'asta alcune sue strisce, con lo scopo di aiutare l'amico disegnatore Magnus malato di cancro, che morirà poco dopo pure lui.
Nel suo stile, come ultimo scherzo agli amici, fece nevicare così tanto al suo funerale che tutta Bologna rimase bloccata; era il giorno di santa Lucia.
Lo ricordiamo con stima ed affetto.

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