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sabato 6 dicembre 2008

Il punto sugli elettrodotti in Carnia

«Ribadiamo la nostra contrarietà alla soluzione aerea. Non abbiamo ancora la certezza che la Regione abbia la potestà di favorire l'elettrodotto aereo rispetto a quello interrato, per questo come amministrazioni comunali nel marasma totale che si è venuto a creare sull'intera vertenza, dobbiamo assumere tutte le decisioni più consone e cautelanti per continuare a difendere, qualsiasi sia la scelta che verrà, i nostri comuni». È il sindaco di Cavazzo Carnico Dario Iuri con a ruota i colleghi primi cittadini ricompattati di Zuglio, Sutrio, Cercivento, Paluzza, Arta Terme, la Comunità Montana della Carnia con Not (mancava all'appello solo il Comune di Tolmezzo), ad aggiornare sulle ultime vicende relative alla vertenza elettrodotti in Carnia e sulle posizioni dei rispettivi comuni. Si tornano così a far sentire le posizioni contrarie della montagna friulana nei confronti delle proposte di interconnessioni energetiche transfrontaliere che dovranno insistere lungo la Valle del But dalla carinziana Wurmlach a Somplago. Dopo il periodo di stand-by successivo al voto regionale di aprile, il comitato Carniainmovimento guidato da Renato Garibaldi ritorna ad affrontare l'annosa questione, con una serata informativa nella sala San Giacomo di Paluzza, cui hanno ieri aderito vari amministratori locali ed oltre un centinaio di cittadini. Con l'iniziale contestualizzazione ed aggiornamento dell'iter procedurale dei tre progetti in campo relativamente al territorio carnico (aereo Pittini-Fantoni, interrato Burgo, mini-interrato Secab) tenuta dall'ingegner Hans Puntel è stata posta soprattutto l'attenzione sull'ipotesi aerea, quella verso la quale la Regione, attraverso l'assessore all'energia Riccardo Riccardi a ottobre ha manifestato la propensione all'autorizzazione. «Rispetto alla prima predisposizione del tracciato da parte del Gruppo Pittini-Fantoni, la nuova alternativa è sicuramente meno impattante della precedente, ha preso in considerazione i vari spostamenti e varianti da noi segnalate - hanno ribadito i sindaci ma non potremo mai dire di sì ad un elettrodotto che non rispetta l'ambiente. Non siamo pregiudizialmente avversi allo sviluppo, siamo disponibili ancora a cercare di trovare la più ampia convergenza possibile, ma per il momento rimaniamo fermi su quelle delibere di propensione eventuale solo all'interrato, espresse dai nostri consigli comunali a suo tempo». Dopo, il dibattito con i rappresentanti di vari comitati regionali del No: da loro l'invito a continuare la battaglia attraverso la richiesta alla Regione dello strumento della Vas, la Valutazione ambientale strategica.

David Zanirato - il Gazzettino

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