Benvenuti

Un saluto a tutti quelli che entrano in questo spazio di discussione.
Puoi aggiungere un commento ai Post pubblicati oppure aggiungere un contributo mandandolo ad uno dei nostri indirizzi e-mail

sabato 13 marzo 2010

Sgombriamo le macerie

Sotto indagine Berlusconi e i suoi fidi scudieri Minzolini (Tg1) e Innocenzi (Agcom, organo pubblico di garanzia). Concussione. Per Innocenzi la procura di Trani chiede l'interdizione dai pubblici uffici e, sembra, non solo per lui. E' gente non in condizione di governare il bene comune: sono governati loro dal proprio interesse. La storia è questa, ed ha molto a che vedere con quella che raccontavamo ieri a proposito del progetto P2, punto primo zittire l'informazione. Si incrocia con l'incapacità dell'uomo che oggi incarna quel progetto di distinguere ciò che è suo dal quel che è di tutti. Dunque succede che Silvio Berlusconi non sopporti la libera informazione, di solito quando è libera racconta a suo carico una serie di vergogne. I suoi dipendenti non lo fanno, li stipendia. Alcuni giornali, alcuni giornalisti - dentro e fuori dalla Rai - non ha potuto invece comprarli. Prova dunque a spegnerli. Telefona ad uno dei commissari della Agcom, l'Autorità garante nelle telecomunicazioni, una sorta di arbitro che dovrebbe essere giusto e neutrale. Lo tratta, questo Giancarlo Innocenzi, come il suo maggiordomo. Gli dice che non gli piacciono i programmi di Santoro e Dandini, dunque deve chiuderli: se non è buono a chiuderli è meglio che si dimetta. Deferente Innocenzi, che non ha il potere di chiudere caso mai di accogliere le proteste e giudicarle, propone di fare così: scriverà lui gli esposti contro le trasmissioni sgradite al premier. Lui, l'arbitro. Poi cercherà un politico che le firmi, non sarà difficile trovarne tra i dipendenti in Parlamento. Quindi esaminerà gli esposti da lui stesso scritti e li accoglierà, certo. Santoro per Annozero di esposti in questa stagione ne ha ricevuti 5, solo in tema di giustizia. Ci ha detto, ieri: «L'Agcom deve chiudere». Non è l'unico pezzo di stato ridotto in macerie dal premier-padrone, certamente no. Però è un pezzo importante, come lo sarebbe il tg1 rimasto solo a informare milioni di italiani che non leggono i giornali e che dunque ignorano quasi tutto di ciò che accade. Al telefono Berlusconi chiama Minzolini «direttorissimo». Al Tg1 ce lo ha messo lui. Il direttorissimo gli risponde anticipandogli i suoi editoriali, gli dice «non preoccuparti, ci penso io». Nel frattempo Masi ha chiuso i programmi di approfondimento. Di politica parlano solo Fede e Minzolini: indovinate come. Ieri il Tar ha accolto il ricorso delle tv private contro lo stop al talk show. Vale per la Rai? Certo che no. Vedrete che lunedì la Rai confermerà la decisione di sospenderli, dirà che non estende la decisione del Tar alla tv pubblica.
Oggi in piazza del Popolo Santoro ha detto che non ci sarà. Ci saranno però migliaia e migliaia di persone pronte a sgomberare le macerie che il Ras del partito dell'Amore ci lascia sotto casa ogni giorno. Ciascuno ne porti via un po' con la sua carriola. Ripuliamo il Paese, che è nostro. Occhio ai tranelli: hanno evocato l'attentato, cercheranno l'incidente. Proveranno a rovesciare la frittata, come sempre mentiranno. Spegnete la tv, scendete in strada. Dovremo essere tanti, per una volta uniti. Non è più tempo di giocare a chi è più puro. Mettiamo a tacere chi ci vuole sudditi silenziosi. Siamo tutti quelli che non può comprare. Liberiamoci.

Concita De Gregorio - L'Unità

Nessun commento: