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sabato 14 agosto 2010

Serietà

Non possiamo non fare un plauso a Paolo Menis, consigliere regionale del PD, che ha avuto il coraggio di opporsi all’ennesima indecenza di questa indecente classe politica che governa buona parte delle istituzioni repubblicane. Alcuni giorni fa il consiglio regionale ha recitato la solita ignobile commedia tragica votando contro l’ammissibilità dei referendum che chiedevano il taglio delle indennità di fine mandato e dei vitalizi dei consiglieri. I referendum avrebbero abrogato le norme che permettono ai consiglieri regionali di continuare ad andare in pensione con il sistema retributivo e non contributivo, come accade per tutti gli altri italiani. E dopo solo 5 anni di contributi. Uno scandalo, insomma. Tanto più se il voto contrario è stato dato anche da quel partito che si dice «democratico» e che vorrebbe presentarsi come portavoce maggioritario del rinnovamento della politica italiana. Infatti è proprio del PD, precisamente del capogruppo Gianfranco Moretton, uno degli ordini del giorno votati dall’aula contro l’ammissibilità del referendum.

Scandalizza anche il comportamento di molti sindaci friulani. Tanto disponibli, a parole, a ridurre le spese superflue, ma muti e inerti di fronte ai privilegi dei loro colleghi regionali. Anche il nostro sindaco di Gemona – che tanto si loda per i tagli agli sprechi – nulla ha detto del voto compatto dei suoi compagni di partito dell’UDC. E allora, lode al merito e al coraggio delle poche voci dissonanti. Come quella di Paolo Menis appunto. Che ci fa ancora sperare che un cambiamento sia possibile.


da ConteGemona

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