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mercoledì 29 giugno 2011

Privilegi

La battaglia contro gli eccessivi costi della politica deve diventare una bandiera del Partito democratico.
Il solco tra cittadini e politica sta diventando sempre più profondo, anche a causa di privilegi che vengono sentiti come inaccettabili, soprattutto mentre soffia un’aria di crisi che chiede sacrifici a tutti. Il primo partito del centrosinistra, se vuole essere interprete della società nel suo complesso, deve raccogliere e fare propria senza reticenze questa sfida di sobrietà e moralizzazione. Dobbiamo ritrovare l’orgoglio della politica come missione civile, non come professione redditizia.
I provvedimenti su cui è possibile impegnarsi da subito sono, oltre alla riduzione del numero dei parlamentari e all’abolizione dei vitalizi, anche l’adeguamento delle indennità ai parametri europei, i rimborsi delle spese documentate e non a forfait, e soprattutto la trasparenza sui compensi per gli assistenti, che dovrebbero essere erogati direttamente ai beneficiari regolarmente assunti e non ai parlamentari.
L’annuncio fatto in direzione nazionale dal segretario Bersani di un impegno del nostro partito su questo fronte è quanto mai opportuno specie se sarà seguito, come annunciato, da un ordine del giorno al bilancio interno di Montecitorio che avrà come obiettivo la cancellazione dei cosidetti “vitalizi”, ovvero le pensioni di cui godono i parlamentari.
Debora Serracchiani

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