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lunedì 11 marzo 2013

Altra politica


Più che il trionfo dell'anti-politica, io vedo nel voto una forte richiesta di altra politica. Già le manifestazioni del 2010-2011, il popolo viola, le donne di "Se non ora quando?", avevano dimostrato che la Rete era in grado di organizzare una piazza non solo virtuale ma fisica, partendo da forze in apparenza marginali. Fino a quel momento solo i grandi partiti, i sindacati e la Chiesa erano riusciti a farlo. Il Paese si è messo in movimento, sulla base di contenuti specifici e con una partecipazione diretta e spontanea senza precedenti. La tv aveva svuotato le piazze, la Rete le ha di nuovo riempite, come era successo a Seattle nei cortei contro il Wto del 1999. Una richiesta di altra politica che ha avuto esiti importanti, penso al risultato a sorpresa per tutti gli osservatori dei referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Rifiutai di avere un ruolo nel comitato sull'acqua perché era giusto che rimanesse un movimento non personalizzato, senza leader. Un dato che i partiti, compreso il Pd, non hanno ritenuto rilevante. Bersani fece una scelta forte trascinando un partito riluttante a dire sì ai referendum. Ma poi c'era un mondo da comprendere e da incontrare, bisognava aprire un canale di comunicazione. Non è stato fatto.
Stefano Rodotà - PD

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