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giovedì 18 luglio 2013

O si fa la tessera o si muore

Lo spettacolo vergognoso di questo Governo e di questo Parlamento è la mia forza. 

Ogni giorno leggo, osservo e capisco che la mia, la nostra è la battaglia giusta. La forza in una battaglia si trova nella CONSAPEVOLEZZA. Essere consapevole di essere nel giusto è la mia benzina quotidiana. Guardiamoci intorno. Siamo sempre di più. Forse non succede ora. Ma stiamo mettendo le basi per un’idea di Partito diversa. Davanti ad un incendio non si scappa. Si torna giù in città e si chiamano i rinforzi. Si coinvolge altra gente. Non importa se a destra o a sinistra. Si cerca gente con il nostro stesso obiettivo: spegnere le fiamme. Punto. Noi siamo di fronte ad un perenne incendio doloso. La nostra fortuna è conoscere perfettamente i responsabili di questo rogo. 
15 euro per giocare una partita bellissima.                                                                                 
15 euro per tornare protagonisti di una scelta.                                                                               
15 euro per tornare artigiani del nostro destino. 
Lo ripeterò fino allo sfinimento : se vogliamo cambiare l’Italia dobbiamo cambiare questo Partito, il nostro Partito. Dobbiamo entrare all’Interno e non credete a quelli che dicono che si tratta di una missione impossibile. Fandonie. Il modo c’è. E lo sappiamo tutti. Il Partito, vecchio e non al passo con i tempi, permette l’elezione del Segretario solo agli iscritti (salvo miracoli dell’ultima ora, che non mi aspetto). Ai possessori della tessera per intenderci. Lo so, lo so è assurdo, abbiamo speso 2 euro con il sorriso per votare alle primarie e siamo stati traditi. Ma è l’unico modo che ci è rimasto per votare un Segretario vera voce della base. Altrimenti ci toccherà un continuo lamento fino al giorno del Congresso, invocando, senza essere ascoltati, un Congresso Aperto. Certe scelte, come questa, si fanno con spirito di sacrificio. E’ l’unica via per il cambiamento. Ormai è chiaro a voi tutti, sono dalla parte di Civati, ma non solo perchè lo stimo come personalità politica, lo stimo perchè è l’unico che parla dei temi che mi stanno a cuore. A me interessa quello, vedere le idee della Base rappresentate nelle Istituzioni. Il vero problema è che molti dei simpatizzanti di Civati non sono in possesso di una tessera e quindi non potranno votare al Congresso. Abbiamo un mezzo, triste e contro la nostra idea di partito, lo so. Ma è l’unico mezzo che abbiamo per cercare di eleggere l’unico che parla la nostra stessa lingua. Le chiacchiere stanno a zero. La storia ci sta spiando ed è pronta a giudicare il nostro operato. Lo dicevo giorni fa. Una tessera oggi per un partito senza tessere domani. 
Sappiamo dov’è l’incendio. sappiamo come spegnerlo, conosciamo i responsabili. Non ci manca più niente per agire. Adesso tocca a noi.
La non iscrizione non ha senso. Sostenere Civati senza tessera non ha senso. Questa è una battaglia che dobbiamo condurre seriamente e con onestà intellettuale. Continuare a criticare la classe dirigente senza tessera non ha senso. L’unico modo per annullare questo gruppetto di potere è la tessera. Non sono pazzo. Parlo davvero. Oggi pomeriggio, domani, nei prossimi giorni portiamo tutti nelle sedi a far la tessera. Immaginate la faccia dei vecchi “Generali” del PD nel vedere migliaia di persone in tutta Italia pronte al tesseramento. Di solito il cambiamento non ha prezzo. Questa volta si. Il cambiamento costa 30 mila lire del vecchio conio. Una pizza, una birra e un pacchetto da 10 per cambiare l’Italia. E’ un’occasione irripetibile. Davvero, insisto, non avete più scuse. Se vogliamo cambiare questa volta un modo c’è. Non facciamoci sconfiggere dalla disillusione e dalla pigrizia di chi ormai è troppo deluso e non ha più le forze. Con questa legge elettorale ci hanno tolto il potere di esprimere una preferenza. Con la tessera e con il Congresso possiamo riappropriarci di questo indispensabile potere. Lo so, per molti di noi versare 15 euro ad un partito che sta governando con Berlusconi è dura, durissima. Ma scappare non ha senso. Scappare per ingrassare le fila di un partito del 5% e rimanere all’opposizione a vita non ha senso. La nostra voce può tornare nel partito solo attraverso la tessera. E’ l’unico modo per far resuscitare il progetto democratico. 
La situazione è chiara: qui o si fa la tessera o si muore. Non possiamo permetterci di subire questo destino politico. La morte del PD che abbiamo in monte e in parte anche la morte dei nostri progetti futuri, non solo politici, ma di vita. 
CAMBIAMO IL PARTITO, NON CAMBIAMO PARTITO
Antonio Sicilia - http://antoniosicilia.wordpress.com

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