Benvenuti

Un saluto a tutti quelli che entrano in questo spazio di discussione.
Puoi aggiungere un commento ai Post pubblicati oppure aggiungere un contributo mandandolo ad uno dei nostri indirizzi e-mail

venerdì 6 febbraio 2009

Vergogna


E adesso sarà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a fare da "capro espiatorio". Su di lui il premier Silvio Berlusconi scarica la "responsabilità della morte di Eluana", mentre il capo del governo, i suoi ministri, scelgono un atto di forza. Un decreto legge, la cui necessità e urgenza è giusto quella di mostrare i muscoli: fare vedere al Paese "chi siamo". Chi sono.  E come sono bravi e coraggiosi a decidere cosa è bene e cosa è male. Ma non nel silenzio delle coscienze, piuttusto attraverso le circolari, i comunicati, i provvedimenti di convenienza tutta politica, senza altro criterio se non quello pubblicitario, chiamato propaganda. E con l'unzione dovuta alla Sede d'Oltretevere, ai suoi antri più curiali ben contenti della pecunia, che vale però solo in certi casi. Mentre in altri, tipo l'immigrazione, si tira dritti. 
Lo spot è la "difesa della vita", il prezzo è l'offesa: l'oltraggio alle regole della democrazia, l'oltraggio al Capo dello Stato, alla magistratura, al Parlamento; soprattutto l'oltraggio alla dignità e al dolore delle persone. Uno schiaffo in faccia, l'ennesimo, il più violento, a Beppino Englaro, e a tutti coloro che vivono condizioni simili, o che almeno hanno provato a capire come, cosa potrebbe essere. 
Un accanimento di dichiarazioni, di decisioni, di ripicche sulla pelle di una donna fatta, suo malgrado, simbolo di una battaglia in cui a confrontarsi non sono più i valori, sbandierati come vessilli, ma solo opportunismi. Soli, da una parte restano un uomo e sua figlia; l'uno fiaccato da 17 anni di sofferenza ma mai arreso, l'altra immobile, incosciente, viva e senza vita. A loro, ancora una volta, non è stata data pace. L'unica cosa che avrebbe ragioni di necessità e urgenza. 
E che il presidente Napolitano può riconoscere non firmando quel decreto che è una vergogna. Tocca a lui "prendersi la responsabilità" di questa morte. Ma anche quella di ridare al Paese una vera coscienza.

Tullia Fabiani - L'Unità

Nessun commento: