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mercoledì 2 luglio 2008

Scovacis




Cassonetti dei rifiuti pieni, si paventa ancora l'emergenza ed arrivano le lamentele, ma la Comunità Montana manda le sue rassicurazioni: il problema dovrebbe risolversi entro pochi giorni. Già da alcune settimane per le vie di Gemona è possibile osservare diversi cassonetti delle immondizie stracolmi, molti dei quali circondati da borse di rifiuti appoggiati dalla gente all'esterno, visto che dentro non ci stavano, tanto erano pieni. Il problema si è manifestato la prima volta lunedì 23 giugno, allorché gli addetti della ditta veneta Ecoverde, che ha la gestione dell'appalto, non hanno provveduto alla raccolta. Poco male, sarà un disservizio momentaneo, hanno pensato Comunità montana e famiglie delle vallate. Ma l'indomani la massa dei rifiuti è rimasta tale e quale, anzi aumentata da una nuova giornata diproduzione. Quando si stava per agire, mercoledì mattina, la raccolta è ripresa. Ma soltanto per un paio d'ore, svuotando una parte minoritaria di cassonetti nei quattordici Comuni serviti, da Gemona a Tarvisio. Poi più nulla. E il magma dei sacchetti e dei sacchi seguitava a montare, soprattutto nelle vicinanze di alberghi e ristoranti.
Sono scattati fax, mail, lettere alla Ecoverde. Fino a ieri mattina, però, nessuna risposta, come certifica il presidente della Comunità montana Ivo Del Negro. Che però è corso ai ripari, sommerso da telefonate di protesta e di richiesta informazioni a maggior ragione in questi giorni cruciali per l'avvio della stagione turistica. Tutto serve alla montagna friulana, in effetti, meno una situazione... napoletana.
Nonostante tutto, i tecnici hanno subito avviato una procedura di emergenza, affidando l'incarico alla ditta Conu, che dallo scorso fine settimana ha iniziato la raccolta. Al rallentatore, lo si può notare a Gemona dove alcune vie sono già state servite e altre no: «è una situazione di emergenza - dicono agli uffici - prima c'erano a disposizione sei mezzi, ora ne abbiamo solo tre, col risultato che dobbiamo farli correre su due turni anziché uno solo, e ciò ritarda la raccolta». Di fatto, si è intervenuti inizialmente presso l'ospedale, i ristoranti, insomma i luoghi in cui l'accumulo è maggiore, senza contare che contemporaneamente i camion in questi giorni hanno corso anche a Moggio, a Venzone, a Tarvisio e in Val Raccolana. E poi, c'è il rischio che l'emergenza di rifaccia avanti nelle prossime settimane? «No - assicura l'assessore all'ambiente della comunità Fabiano Floreani - abbiamo un accordo anche di lunga durata con la Conu. Ora bisognerà vedere come comportarsi con la ditta che aveva in mano l'appalto, che ancora non ci ha dato risposta. Ora come ora è difficile dire quali saranno le decisioni. Gli uffici dell'ente hanno comunque dato prova di grande efficienza: dobbiamo ricordare che oltre alla mancanza dei mezzi, i tecnici hanno atteso i camion della Conu alle 5 del mattino per insegnare loro i percorsi nei paesi, visto che, con l'emergenza, era la prima volta che si trovavano ad intervenire in questi territori».

Piero Cargnelutti - Il Gazzettino

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