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venerdì 18 luglio 2008

Puar friûl





Mi rattrista vedere come il Friuli continui a mostrare il suo aspetto provinciale e ottuso. Mi riferisco alle ultime polemiche sul festival Reggae Sunsplash, agli articoli apparsi sul Messaggero Veneto e sul Gazzettino, sui servizi apparsi sulla rete Rai Regionale dove i 10 giorni di festa, di buona musica a livello internazionale, di convegni, dibattiti, di convivenza pacifica, sono stati descritti come un grande accampamento di giovani dediti all'uso e allo spaccio di droga, tralasciando volutamente tutti gli aspetti positivi dell'evento. (conforta sapere che la stessa Rai Nazionale trasmetteva servizi di tutt'altro genere sullo stesso festival e che i giornali nazionali raccontavano l'evento sotto altra luce). Non meravigliano certo le dichiarazioni dell’assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani (An) che, si suppone non abbia mai messo piede all’interno del Festival, non sappia nulla di cultura rasta, e che straparla di messaggio di esaltazione della droga libera” ammonendo l’assessore alla cultura Roberto Molinaro a non finanziare più il festival: “con tutte le famiglie cattoliche che l’hanno votato e che certamente non apprezzano la presenza di spacciatori e i messaggi di deresponsabilizzazione che arrivano dal festival”.  Mi rattristano invece le dichiarazioni e le “odi poetiche” di altri rappresentanti delle istituzioni, il questore di Udine, Giuseppe Padulano che parla di “sforzo immane che ha messo in sofferenza diversi uffici amministrativi che adesso si trovano in difficoltà”. Mi chiedo se lo sforzo sarebbe considerato immane se i 10 giorni avessero riguardato un campionato di calcio ! Inoltre afferma che “nel periodo precedente all'evento siamo stati sollecitati da molti genitori a controllare la manifestazione. Madri e padri si sono detti molto preoccupati per i loro figli ”. E sottolinea che durante il festival “Sono stati sequestrati un paio di chili di stupefacente, perlopiù marijuana e hascish”; parliamo di un festival della durata di 10 giorni con una presenza complessiva di 160.000 persone, un campeggio sempre al completo con 16.000 presenze e loro sequestrano un “paio di chili” di stupefacente !  Ci siamo già scordati che solo alcuni mesi fa è stata sgominata una centrale di spaccio di cocaina  - sottolineo cocaina - nel pieno centro di Udine, un centro estetico frequentato dalla meglio gioventù della città !! (in questura non si sono visti padri e madri preoccupati). Il meglio però lo dà il Procuratore di Tolmezzo Enrico Cavalieri mettendo in versi il suo pensiero (se così possiamo chiamarlo) con frasi del tipo “gli spacciatori neri” che si commentano da sole e descrivono molto bene il clima politico che si sta respirando. Mi rallegra vedere che queste opinioni non sono condivise da tanti friulani che non accettano come oro colato ciò che dichiarano le cosiddette istituzioni, hanno avuto la curiosità di oltrepassare l'ingresso del Festival e si sono resi conto di non trovarsi in un mondo perverso di esaltazione e droga libera, ma solo in un mondo multirazziale pieno di colore, di gioia, di musica, di relax, di famiglie con i loro bambini. E' vero molti giovani si fanno gli spinelli, ma perchè questa immagine dà tanto fastidio quando, tutti i sabati, si possono vedere altri giovani “perbene” distrutti dall'alcol nelle nostre sagre paesane (e l'immagine di un ragazzo sbronzo non è certo più edificante e  nemmeno rassicurante saperlo alla guida di un' auto). Si leggono quotidianamente notizie di risse, pestaggi e violenze nell'estate friulana mentre al parco del Rivellino migliaia di persone convivono pacificamente. Ma la cosa che amareggia di più è vedere che ancora una volta il Friuli non riesce a cogliere la forza culturale di un evento, rattrista sapere che un festival internazionale al quale partecipano persone da 120 paesi del mondo, rischia di lasciare per sempre la nostra Regione non perchè la gente non lo voglia ma perchè i politici e le istituzioni stravolgono l'evento stesso, e che il Friuli non colga l'importanza di poter vantarsi, come esempio di regione aperta alle diverse culture, di ospitare i migliori festival proprio nelle sue terre, eventi come il Mittelfest, il Folkest, il No Borders Festival, Onde Mediterranee, Topolò e non ultimo il Sunsplash. Tutti eventi che forse vengono conosciuti e apprezzati più dagli altri che da noi friulani. Non vorrei scrivere le righe seguenti ma se non si è interessati alla cultura e a quanto il diverso possa arricchire parliamo almeno del vil denaro e di quanto ne possano lasciare 160.000 persone di passaggio nelle nostre terre.


Carla Liva


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