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lunedì 6 febbraio 2012

Disastro a destra

Ora che l’incanto della città innevata è svanito, restano i marciapiedi ghiacciati, le tante strade mai pulite; sarà così per molti giorni ancora e ogni uscita reca con sé il rischio di una rovinosa caduta. Quell’uscita alla Petrolini, “ora spalate!”, è anche metafora della destra al potere in questi anni. Una classe dirigente inadeguata. 
Il giorno che Gianni Alemanno divenne sindaco di Roma, 28 aprile 2008, il berlusconismo, inteso come cultura politica e stile di vita, era al suo apogeo. Alemanno non aveva fatto malissimo come ministro, molti di sinistra lo votarono; oggi Roma è una capitale senza una visione, priva di una parvenza di futuro, infestata dalla criminalità e il suo sindaco infila una gaffe dopo l’altra; Berlusconi ha portato il Paese sull’orlo della bancarotta, e trascorre i suoi giorni a presentare i libri dei discepoli Scilipoti e Razzi, e c’è sempre Sgarbi che a un certo punto spunta con il suo codazzo di pornostar; Formigoni a Milano è contestato e angustiato da scandali gravi; Tremonti, l’unico che a un certo punto aveva provato ad elaborare un pensiero politico, è dilaniato dal rancore; il giovane Alfano era una speranza, ed esordì con l’annuncio sul “partito degli onesti”, ma la mattina che si doveva decidere del destino di Cosentino alla Camera lo accompagnò a palazzo Grazioli per il viatico decisivo. Le “bravissime” Brambilla, Carfagna, Gelmini dovranno trovarsi un altro lavoro. Nella Sicilia del 61 a 0 la gente invoca i forconi.
Non un leader degno di questo nome, un’idea che sia rimasta. “Spalate!” Sì, ai cittadini tocca rimuovere le macerie lasciate dalla destra italiana al potere.
Concetto Vecchio - La Repubblica

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